Quella dei makers e dei FabLab, infatti, non è solo una moda: sono già più di 60 i FabLab ufficiali presenti in Italia, e l’artigianato digitale sta entrando anche nei percorsi scolastici.
Design, grafica ed elettronica sono alla base dei corsi per diventare programmatori di stampanti 3D già attivi sul territorio nazionale (apripista è stato lo IAL di Pordenone), e sui quali gli imprenditori stanno già puntando l’attenzione per attingere risorse giovani che sappiano coniugare la tradizione manifatturiera italiana con la padronanza delle nuove tecnologie.
Che le tecnologie applicate siano il trampolino di lancio verso il mondo del lavoro lo sanno probabilmente bene gli Istituti tecnici, scelti per l’anno scolastico 2019/2020 dal 31% degli studenti italiani. Le aree coperte dagli ITS sono tante e davvero all’avanguardia: informatica e comunicazione, biotecnologie, tecnologie innovative per il Made in Italy, per il turismo e per i beni culturali, fino ad arrivare a temi di primo piano, come l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile.